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Storia del Radar

Sebbene lo sviluppo e messa a punto di apparati radar siano stati dovuti quasi esclusivamente alle necessità imposte dalla seconda guerra mondiale, il principio di base della rivelazione di oggetti metallici mediante riflessione di onde elettromagnetiche è vecchio almeno quanto l'elettromagnetismo. A questo proposito va segnalato che nel 1903 un ingegnere tedesco di nome Christian Hulsmeyer fece esperimenti sulla rivelazione di onde elettromagnetiche riflesse da navi e finalmente  il 22 Settembre del 1904 depositò a Ginevra un brevetto per il Telemobiloscope cioè un rivelatore di ostacoli per la navigazione marittima. Purtroppo l'idea di Hulsmeyer che addirittura si preoccupò di schermare le parti riceventi dal trasmettitore e di compensare il moto nave non ebbe alcun seguito soprattutto a causa della povertà tecnologica dell'epoca.

Il primo che vide lucidamente le possibilità offerte dalle onde corte come mezzo di rivelazione di bersagli fu G. Marconi, che ebbe a dire nel 1922, in un celebre discorso tenuto presso l'Institute of Radio Engineers (U.S.A.) : "Come venne per la prima volta mostrato da Hertz, le onde elettriche possono essere completamente riflesse dai corpi conduttori. In alcune mie esperienze ho rilevato effetti di riflessione e rivelazione di tali onde da parte di oggetti metallici a distanza di miglia.

Io ritengo che dovrebbe essere possibile progettare apparati per mezzo dei quali una nave possa irradiare un fascio di tali onde in una direzione voluta, le quali onde, ove incontrino un oggetto metallico, quale un'altra nave, siano riflesse su un ricevitore schermato rispetto al trasmettitore della nave trasmittente e quindi immediatamente diano la presenza ed il rilevamento dell'altra nave nella nebbia o nel cattivo tempo".

Nonostante le profetiche ed illuminate parole di G. Marconi si dovette aspettare almeno un decennio prima che fossero affrontati in modo sistematico studi per realizzare l'apparato da lui descritto, e almeno 15 anni prima che tali apparati funzionassero in modo soddisfacente.

La prima applicazione della tecnica ad impulsi nella misura della distanza si è avuta nelle esperienze di Breit e Tuve nel 1925, per determinare l'altezza della ionosfera , mentre soltanto agli inizi degli anni 30 si hanno le prime rivelazioni di oggetti (molto spesso soltanto casuali).

Qualche anno dopo  i  governi di varie nazioni, pressati dall'imminenza della guerra, presero atto e  reagirono concretamente ai risultati di queste prime esperienze e ben presto molte energie ed i migliori scienziati operarono nel progettare, realizzare e testare il “RADAR”, acronimo che deriva da Adio Detection And Ranging (rivelazione e misura della distanza con onde radio, letteralmente "radio rivelazione e posizionamento").

Già prima della seconda guerra mondiale, sviluppatori americani, tedeschi e francesi, e principalmente britannici, tentarono di sfruttare il radar come sistema di difesa contro gli attacchi aerei a sostituzione dei precedenti aerofoni. Nel 1936 l'ungherese Zoltán Bay fu il primo a produrne un modello funzionante nei laboratori di Tungsram. Negli stessi anni il tedesco R. Kühnhold e dall'altra l'inglese R. Watson Watt realizzavano dispositivi atti alla localizzazione di aerei in volo

Un grande impulso a queste ricerche fu dato dall'invenzione del magnetron; successivamente in America venne inventato il klystron, tuttora fondamentale per tali apparecchiature. Nel campo navale civile i primi dispositivi radar furono studiati come mezzi anticollisione, da impiegarsi di notte o in avverse condizioni atmosferiche, per segnalare altre navi, iceberg, ecc. Il primo impianto di tal genere fu installato a bordo del transatlantico francese Normandie nel 1935.

Da parte inglese già alla fine del 1935 si ha il primo prototipo ad onda continua e già nel 1936 si hanno i primi prototipi ad impulsi sulla frequenza di 25 MHz e nel 1939 su quella di 200 MHz. Quando poi nella metà del 1940 si ebbe uno scambio di informazioni tecniche con gli americani, gli sviluppi furono rapidissimi: a questo contribuì in maniera determinante la costruzione del magnetron a cavità multiple, proposta dagli inglesi Randall e Boote. Il perfezionamento delle apparecchiature radar portò alla creazione, da parte dell’Air Ministry Research Station, della “Home Chain”, una rete di stazioni terrestri fisse, atte al rilevamento a distanza, che si dimostrarono successivamente determinanti per la localizzazione dei bombardieri tedeschi durante la battaglia d'Inghilterra (1940) e durante tutta la seconda guerra mondiale. Sistemi radar molto simili venivano contemporaneamente realizzati in Germania.

Radar di minore portata montati su aerei furono utilizzati per la caccia notturna e nella scorta antisommergibile o antinave. Nello stesso periodo, sempre per esigenze belliche, furono studiati e applicati il sistema radar interrogatore-risponditore IFF (Identification  Frend or Foe) ed i primi sistemi antiradar. Nel 1944 in USA entrò in servizio il primo radar tiro. Nel campo navale militare il radar fu installato nel 1936 sulla torpediniera tedesca G 10 e nel 1937 sulla corazzata tascabile Admiral Graf von Spee. Nello stesso anno gli Stati Uniti installarono il radar a bordo del cacciatorpediniere Leary e l'anno seguente sulla corazzata New York. La Gran Bretagna installò il primo radar sull'incrociatore Sheffield nell'estate 1938 ed iniziò a produrli industrialmente ed  all'inizio della seconda guerra mondiale molte unità navali inglesi erano dotate di impianti radar. L'impiego del radar da parte delle unità navali inglesi fu determinante nella battaglia di capo Matapan (marzo 1941) contro le forze navali italiane che al contrario ne erano sprovviste.

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